Sunday, April 30, 2006

Serve Tanto Amore

Questa sera mi sono chiuso in casa perchè entro domani mi sono ripromesso (anzi ho proprio promesso sulla mailing list di Ruby-It) che avrei pubblicato Intent, un framework di test-driven development sul quale stò lavorando.

E' una faticaccia.  Mi piace quello che faccio, ma è una faticaccia.

Devi scrivere i tutorial.  E devi lavorar duro per renderli brevi e semplici e comprensibili.  Un tutorial lungo e verboso lo sanno scrivere tutti.

E poi devi fare il packaging di quello che hai fatto.. dargli un look non del tutto amatoriale.  Ma qual'è il modo giusto di distribuire in Ruby?  Non lo so e lo chiederò in lista e una parte di me vorrebbe attendere finchè non ho tutti i pezzi e tutte le risposte prima di partire e di pubblicare.

E poi il codice, argh! il codice!  Il framework si offre come un tool concettuale per scrivere codice migliore test-first e il mio codice non ha uno straccio di test e non posso dirmi neppure soddisfatto dello stile.  Che fare? Appellarmi al teorema di incompletezza di Goedel?

Eppure io questo framework lo uso e mi è utile, ecchecavolo! E quindi lo pubblicherò, e se non piace pazienza. E ogni critica sarà utile feedback, e forse stimolerà altri a fare lo stesso.

Diceva Gianluca qualche giorno fa nei comments che bisogna lavorare tanto per fare una startup e io dicevo "ma lavorare è divertente!".

Cazzate :-)

Lavorare e' dura e ci vuole tanto tanto tanto amore per quello che fai.

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Chiaroscuro


Wednesday, April 26, 2006

Ruby per Javisti

Tra un mesetto dovrò fare una presentazione di circa 40 minuti su Ruby a un gruppo di Javisti (inclusa gente enterprise :-)

Avete consigli su come presentare Ruby, su cosa mostrar loro? Che taglio e format dare alla presentazione?

Non ho intenzione di fare il solito 'Ruby è meglio di Java', in quanto potrebbe risultare offensivo e controproducente. Vorrei che dopo la presentazione rimanesse loro la voglia di esplorare nuove cose e di provare ad 'assaggiare' questo strano Ruby..

Ogni consiglio è benvenuto!

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Chiaroscuro
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Tuesday, April 25, 2006

Startupping - chi ci ha provato?


Non credo che startupping sia una parola in alcuna lingua, ma ci siamo capiti.

Chi di voi ci ha provato? Che risultati ha ottenuto? e quali sono le lezioni apprese?

Credo che gli ostacoli più importanti alla partenza e a una iniziale sopravvivenza siano:

* L'inerzia indotta dalla apparente complessità del processo
* La paura di fallire
* Trovare un mercato (e un prodotto/servizio)
* Riuscire a vendere

Sono molto interessato a sentire le storie di chi c'è passato e di chi ci sta provando.

Scrivete a kiaroskuro AT gmail DOT com o lasciate detto nei comments qui sotto.

PS: la carta qui accanto fa parte del deck dei Silicon Valley Tarots e rappresenta l'archetipo del Garage:

"Storicamente il Garage è il principale motore creativo della Valle. Grandi Idee nascono in umili circondari ad ore improbabili. La luna sorride agli esploratori liberi dai rigidi vincoli aziendali. Sebbene possa sembrare che l'umile Garage non abbia una chance contro i pachidermi corporativi e i grandi laboratori della Valle, il mazzo di carte della storia è in suo favore. Il vero lavoro, la vera azione, è sempre stato svolto 'nel garage' da individui patologicamente indipendenti, protesi a forgiare nuovi pensieri. Tutto quell'azzuffarsi di markettari e avvocati e la turbolenza del NASDAq sono solo la schiuma prodotta dalla grande onda quando il Garage finalmente apre gli occhi sul mondo"

-- Chiaroscuro ---
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Formazione Imprenditoriale

Il Business Innovation Center del Lazio organizza dei corsi di informazione imprenditoriale a partire da questa settimana.  Sono gratuiti m mi dispiace vedere che li tengono durante le giornate lavorative, di fatto tagliando fuori chi già lavora ma vorrebbe imprendere :-(

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Chiaroscuro
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Friday, April 14, 2006

Smalltalk Party a Cagliari

Ho saputo da Giovanni Corriga che sabato primo luglio a Cagliari ci sarà un incontro di Smalltalkers e Agilisti.

Bella iniziativa!

quoto parte della mail di Giovanni:

Stiamo organizzando uno Smalltalk Party a Cagliari per il giorno sabato
1 luglio. Sarà una grande occasione per qualche chiaccherata amichevole,
per incontrare altri Smalltalker e per conoscere una spendida parte
d'Italia.

Il party si terrà nei locali dell'Università di Cagliari
( http://www.unica.it ) ed è sponsorizzato dall'Agile Group
( http://agile.diee.unica.it ).

Se siete interessati a venire al party, aggiungete il vostro nome allo
swiki
http://smalltalkit.seasidehosting.st/seaside/pier/SmalltalkParty20060701 , [..]

Il wiki contiene anche delle informazioni turistiche che possono esservi
utili.
Non so cosa ne pensiate voi, ma tante iniziative di questo tipo possono fare - e faranno - la differenza.

Come fare un video delle vostre coding sessions

Non è attinente direttamente a Ruby ma ho la presunzione che vi possa interessare.  Recentemente al lavoro, per riuscire a documentare in modo più agile, ho introdotto l'uso delle registrazioni audio e video del desktop.  Con una demo di 5 minuti risparmi ore di documentazione.

Dato che fare video sembra anche far parte della cultura Rails vi consiglio il prodotto che ho provato io: Camtasia, anche se si tratta solo di una evaluation.  Se qualcuno ne conoscesse uno free...

Inoltre se volete programmare collaborativamente in modo sincrono sulla rete date un'ochiata a moonedit o gobby.  Moonedit ha un'interfaccia antiquata, ma ha questa feature di history replay che vi permette di vedere come il vostro codice cresce si modifica, cambia.  Fortissimo.

Buona Pasqua a tutti.

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Chiaroscuro
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Thursday, April 13, 2006

Sabbia negli Ingranaggi

Quando si pensa all'opzione di aprire un proprio business, subito dopo un primo entusiasmo si para davanti a noi una via crucis di burocrazia, lungaggini, complicazioni e anche costi non indifferenti.

Ma è sempre stato così e in qualche modo accettiamo il fatto che un business è qualcosa che viene fatto da qualcun altro, qualcuno che capisce meglio le leggi, o che ha un partner più anziano e esperto che viene dal corporate o dall'imprenditoria.

In pochi hanno voglia di affrontare un notaio e un avvocato, le carte e i permessi e il commercialista. In pochi, specialmente se alle prime armi e senza soldi, hanno voglia di girare tra nonne zii amici e cugini a raccogliere il capitale sociale necessario ad aprire un'azienda a responsabilità limitata.

Altri vanno per una partnership, che spesso si scioglie dolorosamente a causa di divergenze tra i soci, con perdite da ambo le parti. Chi va in affari senza la protezione di una S.r.l. rimane spesso anche senza difese al primo dissidio legale ed è costretto a piegarsi e spesso a rimetterci del suo.

Ora però non buttiamoci giù, anche in altri paesi hanno i loro problemi..

Considerate ad esempio se voleste aprire una Ltd (Limited Trading Company, l'equivalente di una Srl) nel Regno Unito.

Prima di tutto lì nessuno lo fa da solo, ma dovete cercare un'azienda che lo faccia per voi.

E inoltre quale scegliere?

Ad esempio prendereste questa?



ma farà veramente tutto bene? E il sito? la carta da lettera?

Forse è meglio spendere qualcosina in più ma essere sicuri...



Trecento -hey dico trecento- sterline però è forse un pò troppo..



Potremmo anche scegliere un mix di opzioni..



Poi è un casino in inghilterra. Devi essere connesso ad internet e sei praticamente obbligato a far tutto al computer. Potresti anche perderci quasi un'ora, perchè per fare i controlli dei marchi e dei nomi registrati un pò di tempo ci vuole.

E che cavolo ma allora sai che puoi fare? Ti compri una Ltd prefabbricata. E poi più tardi, per un piccolo fee le puoi cambiar nome se ti va. Che squallore però un'azienda prefabbricata, ma dove stà il gusto, dov'è la sfida?

Sarà anche vero che mi posso comprare Newstream Enterprises Limited con 2 click e carta di credito in 15 minuti, ma vuoi mettere come ti fai le ossa a inseguire notai, avvocati e commercialisti qui nel sud Europa?




Allora sarà vero che tutto si può fare, ma il dare la possibilità di farlo con semplicità e senza paura abbassa di molto la soglia d'accesso e chi prima poteva avere un ripensamento ora è forse più invogliato a provare.

E' anche così che sia crea una cultura imprenditoriale.

Ora, di fronte a questo iniquo confronto potreste anche sentirvi anche un tantino presi in giro dal sistema politico e da quello corporativo dei notai che vi obbligano a vivere in un medioevo commerciale.

Beh, avreste ragione! :-)

Ora, chi di voi lettori si può prende la briga di capire cosa dice la legge riguardo all'incorporare un'azienda all'estero per fare business in Italia?

Ma poi siamo così sicuri di voler fare business in Italia? Importa veramente dove stanno i nostri clienti? O forse è possibile inserirsi in un'ecologia puramente digitale e transnazionale? E in quel caso conta veramente avere la propria company registrata presso l'ottocentesco studio del notaio del paesino?

Questi sono alcuni link misti sull'argomento:

Statemi bene, io me ne volo a Londra :-D


Centri per il Business e l'Innovazione in Italia

Gabriele, mi ha indicato il sito del Business Innovation Center del Lazio.

Il sito è molto carino e menziona incubatori, angel investors, tutto quanto ci aspetteremmo di trovare in California e a cui non siamo abituati qui in Italia. Ci sono anche i link ad alcune piccole company già in incubazione.

A questo punto chiedo informazioni a voi: qualcuno di voi si è mai trovato a interagire con una di queste organizzazioni? qual'è stata la sua esperienza? sono buone o sono un pacco?

Inoltre, conoscete altre organizzazioni di questo tipo sul territorio? presso università? legate a camere di commercio?

Questa sera posterò alcune info su come si apre una company nel Regno Unito.
Finito di leggerlo spero vi verrà voglia di linciare un notaio e dar fuoco al parlamento chiedendovi se ci stanno a prendere in giro o cosa.. :-)

Wednesday, April 12, 2006

CodeSushi goes Italian

Starting from today CodeSushi will be written mainly in Italian, with the purpose of covering what's cool and up and coming on the italian development scene.

>>> END OF TRANSMISSION <<<

A partire da oggi CodeSushi riparte in italiano e si propone come una rubrica che guarda alla scena dello sviluppo nell'intorno dell'Italia.
Ci si può chiedere del perchè di questa scelta regionalizzante in un momento in cui tutto -e specialmente il software- tende verso il globale.

Il software è scritto da persone e queste persone vivono innanzitutto in una propria realtà locale che inevitabilmente li influenza.  Con questo blog voglio scoprire i Movers&Shakers della scena software italiana.  Chi sono i nostri giovani talenti?  Dove sono le 37Signals italiane?  Chi si fa strada sulla scena internazionale e chi spinge avanti la frontiera?

Rubyisti, javisti, pythonisti, dotnetters, agilisti, designers e architetti! Conosciamoci, troviamoci e ubriachiamoci di idee insieme.

Ci sono tante persone in gamba in questo paese, ma ben poco riconoscimento nei loro confronti e poche opportunità di pensare veramente insieme, pensare in grande in locale e poter dare un vero contributo a livello globale.

bene, oggi si comincia

-- Chiaroscuro

Liquid Development: http://liquiddevelopment.blogspot.com/

Monday, April 03, 2006

Minimal Descriptions and Metaprogramming

see Minimal Descriptions and Metaprogramming on the Liquid Development blog